La Colonna della Libertà 2010
23-25 Aprile 2010

Ideato da

Gotica Toscana Onlus
http://www.goticatoscana.eu/IT/Eventi/La_Colonna_2010/la_colonna_2010.html

 

Colonna della Libertà 2010

 

La Colonna della libertà 

di MARIO REBESCHINI

Venerdì mattina, sotto la pioggia, una colonna di 52 veicoli militari e 120 uomini nelle divise della seconda guerra mondiale, uscivano dal “Memoriale della libertà” creato da Arturo Ansaloni a San Lazzaro. La colonna iniziava il suo percorso lungo le strade dell’Appennino che hanno visto le più crude battaglie alla fine del 1945. Sono già passati 65 anni da quando all’alba del 21 aprile, entrarono a Bologna le prime unità combattenti alleate. In testa i soldati del Secondo corpo polacco dell'VIII Armata, al comando del generale Anders. Tanti di loro riposano nel grande cimitero polacco alla periferia est di Bologna.

Nella stessa ora altre due colonne si stanno muovendo da Sarzana e Arezzo. I tre gruppi arriveranno stamattina Pisa e si uniranno alle cerimonie del 25 aprile della città. Una grande rievocazione storica organizzata da due anni con lo scopo di ricavare fondi da destinare a organizzazioni umanitarie in Africa e nelle Filippine.

La colonna di Bologna si muove preceduta da motociclette e sidecar, seguono jepp, gipponi, camion americani con la grande stella bianca, ambulanze. Tutti mezzi d’epoca e originali. Entro sera raggiungeranno Firenze percorrendo la vecchia statale 65 della Futa dopo aver attraversato San Lazzaro, Pianoro, Livergnano, Loiano Monghidoro, Passo della Raticosa, Pietramala, Passo della Futa e, dopo una visita al Cimitero militare germanico, Firenze.

A Livergnano la sosta per far riposare i mezzi e per un rinfresco. E’ il momento che tutti i collezionisti aspettavano per salutarsi, prendere contatti e successivamente acquisatare o barattare pezzi originali di divise o ricambi dei mezzi. Sono arrivati da tutta Italia. Ad accogliere la colonna il presidente e vicepresidente del "Gruppo amici di Livergnano" Salvatore Licciardone in divisa capitano americano della 91ma divisione e Claudio Cassanelli, in divisa da alpino tedesco.

Salvatore accompagna i partecipanti al “The winter line” il piccolo museo del paese che raccoglie oggetti bellici, tutti rinvenuti nella zona di Livergnano appartenuti sia all'armata tedesca che americana.

“Sono nato durante l’ultimo bombardamento americano. Nel mio paese si è salvato solo l’ospedale – racconta Gianni Zanelli 66 anni, romagnolo in divisa da photoreporter americano –. Avevo cominciato collezionando radio d’epoca poi mi sono talmente appassionato che, per le mie ricerche sono andato già venti volte negli Stati Uniti evitando così di comprare divise d’epoca e cinturoni riprodotte dai cinesi e avere così solo materiale originale”. Lorenzo Morelli, 38 anni, mantovano in divisa da PM, la polizia militare americana, i raduni li fa per ricordare il nonno che gli raccontava i tempi della guerra e i brutti momenti passati in un campo di concentramento in Germania. Bellissima Nelly Cozzi in divisa da ausilaria, sembra uscita da un film di guerra americano, è friulana, parla francese perché il padre era emigrato in Francia dopo la guerra, partecipa ai raduni con il marito un appassionato collezionista friulano.  Stefano Del Grano è in divisa da paracadutista della Repubblica Sociale Italiana. Ha fatto il militare nei paracadutisti e si lancia ancora con i vecchi paracaduti a ombrello della Rsi.

“Livergnano è stata chiamata anche la Cassino del nord – dice Claudio Cassanelli -. Qui l’avanzata americana è stata bloccata per tutto l’inverno dai tedeschi. Del paese non restò una casa in piedi.

Si combatteva a distanza ravvicinata con mortai, mitragliatrici e persino all’arma bianca. Anche trent’anni dopo la guerra noi bambini andavamo alla ricerca di cartucce di fucile, mitraglia, bombe a mano, rischiando parecchio. La mia divisa è quella invernale degli alpini tedeschi, quelli che fermarono gli americani su queste montagne”.

(Per saperne di più www.livergnano.org  e La colonna della libertà)