La Colonna della Libertà 2008
19-27 Aprile 2008

ideato da
©GoticaToscana Onlus - Scarperia http://www.goticatoscana.it/html/la_colonna_della_liberta_-_200.html
Manifestazione storico rievocativa, con finalità non lucrative e di beneficenza / aiuti internazionali
 

Video e testi tratti da http://www.055tv.it


Servizio fotografico di:

Renzo Gilioli
Castelnovo Bariano ( RO )
gilioli.renzo@libero.it

 

 

  Il viaggio della Colonna della Libertà 2008

Lo sguardo giunge all’ultima pagina, è la fine della storia, adesso è davvero tutto finito. Questo è quanto è passato nella testa a molti di noi domenica 27 Aprile quando abbiamo diretto i nostri veicoli verso casa; il sole iniziava a calare e sapevamo che saremo giunti a casa solo a buio ma oramai niente ci spaventava, niente poteva intaccare il nostro spirito che ci aveva portato attraverso mezza Italia con i nostri fidati veicoli storici. E mentre gli sguardi si incrociano in silenzio perché le parole non bastano, inizi a rivedere il tuo film con la consapevolezza di aver compiuto una impresa storica, quasi mitica.
L’idea della Colonna della Libertà nasce all’inizio del 2007, prima del raduno di Siena e subito si presenta come una grande impresa che avrebbe richiesto una logistica molto complessa; ne viene data notizia alle Associazioni direttamente interessate così da poter distribuire i compiti organizzativi. Rispondono quasi tutti e l’evento prende forma. Passano i mesi, il programma viene affinato, i contatti si fanno più frequenti e piano piano si delinea quanto avevamo auspicato ovvero un grande evento realizzato per il pubblico e per i partecipanti grazie alla collaborazioni di tutti. Sono partnership della manifestazione anche la Croce Rossa Italiana e L’associazione Giuseppe e Margherita Coletta quest’ultima destinataria della beneficienza raccolta.
La manifestazione inizia già il 18 Aprile con il concentramento dei veicoli alle porte di Roma, nelle immediate vicinanze della Cecchignola; quando i trasportatori si allontanano, una strana sensazione ci pervade, consapevoli che avremmo viaggiato non poco per tornare verso casa. La giornata grigia e nuvolosa sembrava minacciarci ma in realtà stava lasciando il posto ad un sole magnifico; molti gli amici ma molti anche i volti nuovi che si sono poi rivelati meravigliosi compagni di viaggio. Dalla Calabria al Trentino, dalla Puglia al Piemonte passando per Lazio, Toscana, Emilia Romagna, Lombardia e molte altre regioni, avevamo la netta sensazione di aver radunato quanto di più bello era possibile. La notte scorre lentamente, l’emozione ti assale, il giorno dopo avremmo messo ruota in uno dei luoghi più belli del mondo, Roma.
Il mattino seguente il sole che scalda i nostri veicoli sull’Ardeatina è tiepido ma lasciava intendere che sarebbe stato un ottimo compagno di viaggio; il concentramento all’interno del Museo Storico della Motorizzazione Militare della Cecchignola, vede protagonisti 65 veicoli di tutte le nazionalità. La struttura museale, gestita dal Colonnello Matteace, è un vero e proprio paradiso dove sono esposti pezzi di ineguagliabile bellezza e rarità. Con la promessa di poter nuovamente tornare per ammirare in tutta calma quanto intravisto all’interno, ci prepariamo ad entrare in città.I motociclisti dei Vigili Urbani di Roma ci prendono in consegna fino dalla Cecchignola; sembrano sapere il fatto loro ma sul campo hanno dimostrato doti impensabili; ci scortano sull’Ardeatina, poi sulla Appia Antica, Terme di Caracalla, Via Vibenna e poi arriviamo al Colosseo, maestoso ed imponente da togliere il fiato, poi proseguiamo sui Fori Imperiali fino all’Altare della Patria dove un imponente servizio d’ordine ci permette di parcheggiare.
Roma è una città meravigliosa; ne godiamo l’atmosfera assieme ai turisti increduli; come da copione il Piper intona un breve omaggio musicale sui gradini dell’Altare della Patria mentre centinaia di turisti si muovono intorno a noi. L’imponente struttura di marmo rende i nostri veicoli così piccoli da sparire nelle foto compreso il Trattore Pesante SPA dell’amico De Rosa. La sosta dura circa un’ora e fra la gente si notano anche collezionisti giunti per curiosare ma che ci riempiono di entusiasmo con i loro apprezzamenti. La sensazione è strana perché riesci a capire la sacralità del luogo senza tuttavia poterne abbracciare completamente le emozioni che germoglieranno nelle ore seguenti. Sono le 10:30 quando la Colonna della Libertà imbocca Corso Vittorio Emanuele II, il lungotevere per poi giungere su Viale Tiziano e lo Stadio Flaminio. Da Corso Francia Roma resta alle nostre spalle e la Cassia con il verde della campagna inizia a farsi vedere. La famigerata Cassia non poteva smentire la sua fama tremenda di arteria trafficata neanche al sabato, regalandoci così un vero e proprio imbuto. Se non fosse stato per gli esperti motociclisti del Gruppi di Intervento Traffico del Comune di Roma, non avremo potuto uscirne presto. Procedendo in mezzo alle due file di vetture, alle 11:30 eravamo già sulla strada per Bracciano.I motociclisti ci salutano e di nuovo una sensazione nuova; siamo in viaggio, La Colonna della Libertà muove verso nord, da sola, cartina alla mano si va avanti tutti assieme. L’arrivo a Vigna di Valle c/o il museo storico dell’Aeronautica è in anticipo sulla tabella di marcia; questo permette una buona sosta, il pasto e la visita guidata al Museo magistralmente mantenuto contenente velivoli di grande interesse dalla prima guerra mondiale sino ai giorni nostri.La giornata è calda, il lago di Bracciano una tavolozza di celeste pastello di varie tonalità; ancora inebriati dalla mattinata, nel pomeriggio la Colonna lascia Vigna di Valle e punta verso Viterbo passando per Sutri, Capranica e Vetralla; la strada nella Tuscia viterbese è un dolce saliscendi sulle colline verdi e rigogliose dove il bestiame pascola.
Di particolare interesse il paese di Sutri, con insediamenti romani scavati nel tufo ed il bellissimo anfiteatro romano; una breve sosta a Capranica per il rifornimento nello stupore dei residenti e poi nuovamente in marcia verso Viterbo. Giunti alle porte del capoluogo, i locali Vigili ci prendono in consegna e come da programma fanno sfilare i veicoli nel centro cittadino transitando per Piazza del Plebiscito nel corso di Viterbo; la folla, complice l’ora giusta della passeggiata del sabato, è abbondante e meravigliata. Dopo un ricompattamento necessario, è l’ora di sostare per la cena e la notte e la Colonna entra alla Scuola Allievi Marescialli dell’Esercito
L’accoglienza in caserma è tipica dell’ambiente militare; verifica dei documenti e parcheggio ordinato in piazza d’armi. Dopo la cena il pullman al seguito smista i partecipanti nei vari hotels mentre per circa 70 si aprono le porte della camerata. Armadietto metallico, branda e coperte per una notte che riporta alla mente anni piuttosto lontani; un occasione per divertirsi e scherzare in un clima da caserma dove gli orari, le regole e la disciplina valgono anche per noi. La stanchezza prende il sopravvento e prima che vengano spente le luci, molti già dormono in branda; la sveglia, fortunatamente è domenicale e dopo la colazione consumata in mensa truppa, gli equipaggi assistono in forma ufficiale all’alzabandiera alla presenza del Vice Comandante Generale Di Luzio cantando l’inno nazionale.
La tappa della domenica 20 Aprile è molto impegnativa e gli equipaggi lo sanno. Nella giornata del sabato, fortunatamente, pochi sono stati i guasti anche se si registrano alcune anomalie soprattutto nei Dodge. Un ritardo al mattino in caserma e nella città di Viterbo, mettono a dura prova la Colonna in direzione Orvieto e successivamente verso Todi; con rammarico la sosta presso il paese di Montecastello di Vibio, dura veramente poco. Si prosegue all’interno dell’Umbria passando per luoghi incantevoli e paesaggi mai attraversati prima da colonne di veicoli storici militari. Il caldo e il ritmo serrato mettono a dura prova gli equipaggi ed i veicoli facendo drizzare le orecchie al minimo rumore meccanico. Fermarsi nelle vallate, nonostante i rimorchi di soccorso, significa una bella scocciatura ed una perdita di tempo; in questo clima di avventura non mancano certo episodi di reciproco aiuto e supporto rendendo migliorando l’affiatamento fra collezionisti.
Ad ogni sosta ci si incrocia con lo sguardo, ad ogni parola pronunciata ne risponde un’altra in un dialetto diverso; è la grande famiglia della Colonna della Libertà che è diventata unica e marcia verso un unico obiettivo ovvero portare a termine questa grande impresa. Quando giungiamo al Lago Trasimeno, dopo una deviazione per recuperare tempo prezioso, è oramai primissimo pomeriggio ed il pranzo è un vero sollievo. L’area è gremita di persone grazie anche alla buona pubblicità dei quotidiani locali e lo spazio per il parcheggio è faticosamente tenuto dagli amici Pagani di Cortona. Le tabelle di marcia non consentono di godere a pieno del gustoso menù che viene servito con vista del Lago Trasimeno. Sono oramai le 16:00 ed è tempo di mettersi in marcia. Alcuni amici e compagni di viaggio ci lasciano per tornare indietro visibilmente tristi; li ritroveremo a sorpresa nel fine settimana successivo.
L’arrivo a Castiglion Fiorentino è degno delle più grandi città; due vere ali di folla plaudente accolgono la colonna preceduta dal Piper mentre ben 4 bande musicali e le majorettes attendono il nostro arrivo. Nella piazza principale di Castiglion Fiorentino troviamo per la prima volta il Corpo Militare della Croce Rossa Italiana con tende e materiale dimostrativo nonché un trattore di artiglieria SPA; è infatti parte del programma della Colonna della Libertà, il supporto della CRI nelle piazze.
Ma la Colonna della Libertà prevedeva un altro appuntamento per la giornata del 20 Aprile; nella città di Lucca l’Associazione Linea Gotica della Lucchesia e la Croce Rossa Italiana di Lucca davano vita ad una esposizione di veicoli in preparazione alla settimana successiva; purtroppo il dispiegamento dei veicoli non permette l’esposizione all’interno delle mura di Lucca.
Domenica 20 Aprile si conclude quindi la prima parte della manifestazione e dopo aver ricoverato i veicoli in un capannone messo a disposizione dall’Amministrazione Castiglionese, torniamo tutti a casa con il pullman e le auto civili, esausti ma soddisfatti. L’appuntamento è per il prossimo venerdì. Per noi dell’organizzazione il tempo scorre più in fretta; mercoledì 23 Aprile infatti erano attesi all’aeroporto di Pisa i paracadutisti statunitensi dell’Airborne Demonstration Team. Una volta giunti sono stati sistemati al Centro Addestramento Paracadutismo di Pisa.
Con il gruppo dei 26 jumpers vi è Louis Napier, veterano del 504° 82^ Div. Che combatté in Italia dalla Sicilia ino ad Anzio.
Il programma prosegue il giorno seguente con il trasferimento in pullman dell’ADT da Pisa a Castiglion Fiorentino dove il mattino seguente avremmo ripreso il viaggio; durante il trasferimento è stata d’obbligo la fermata al Cimitero Militare Americano di Firenze dove alcuni di loro hanno potuto visitare le tombe di loro nonni e zii mai viste prima. La serata a Castiglion Fiorentino mischia nuovamente i partecipanti e ne ravviva l’unione; molti gli amici aggiunti non programmati per proseguire con noi questo fantastico viaggio. Il 25 Aprile mattina il paese è ad aspettarci sulla piazza principale per poterci salutare alla partenza; il cielo terso e l’aria fresca ci accompagnano nella valle dell’Arno in direzione Firenze; entriamo dentro Arezzo per un rapido passaggio ed in pochi minuti siamo già in movimento verso Firenze dove, senza intoppi ma con la sosta carburante, arriviamo alle 13:00 ospiti ancora una volta delle Forze Armate. E’ la caserma Predieri, sede EUROFOR a darci il benvenuto
La struttura ben si presta alle nostre necessità logistiche; ringraziamo il Comandante Col.Liverani per l’ospitalità e proseguiamo in colonna sui lungarni per poi passare il Ponte San Niccolò e salire al Piazzale Michelangelo. La vista mozzafiato, la bella giornata e una vera folla di turisti e curiosi sono la perfetta cornice per la giornata del 25 Aprile resa ancora più ricca dall’esposizione di veicoli e attrezzature da parte della Croce Rossa Italiana alla quale viene consegnata una targa ricordo unitamente ai nostri più sinceri ringraziamenti. Dopo pochi minuti giunge anche la Colonna della Lucchesia capitanata da Beppe Bendinelli alla guida della GPA di Cardella che fanno salire il numero dei veicoli a 75 unità. I partecipanti si disperdono vista l’ampia sosta; gli americani strabiliano di fronte a tutto ciò e ci ringraziano continuamente. Una intervista alla TV locale, qualche foto per i giornalisti per la pubblicazione del giorno seguente, un caffè ed un gelato e poi di nuovo in partenza.
La via Bolognese inizia a mettere alla prova i nostri veicoli; si rende necessario ricompattarsi prima di giungere nella piana del Mugello ma fortunatamente non ci sono gusti. Giungiamo a Scarperia in perfetto orario così da poter provare l’emozione di entrare in un paese fra due ali di folla; in un attimo il corso principale di Scarperia è un miscuglio di gente fusa in un unico grande appuntamento che non si ripeteva dal 2006.
Lentamente ci dirigiamo al GS per la cena e poi tutti a letto; la giornata del sabato sarebbe stata più impegnativa. Alle 08:30 del sabato 26 Aprile la Colonna muove in direzione Barberino di Mugello per poi proseguire in direzione Passo della Futa il quale pretende le sue vittime; un paio di jeep sono costrette a fermarsi per guasti semplici ma irreparabili sul momento. Il transito sulla SS65 della Futa fino a Livergnano è una vera e propria gita in montagna su e giù per le strade che videro protagonisti gli alleati nell’inverno del 1944 e che adesso sono magnifici paesaggi.
Una sosta la monumento della 91^ Divisione a Livergnano permette di compattare la colonna e di incontrare gli amici della Winter Line, l’Associazione locale che ha supportato l’evento e di far aggiungere al già lungo serpentone i veicoli del CVMS venuti incontro il giorno precedente. Si prosegue fino a Botteghino di Zocca prima di entrare nel traffico della periferia di Bologna ed infine giungiamo al Museo Memoriale della Libertà con grande sollievo; una bandiera tricolore enorme sovrasta l’ingresso con suscritto “Benvenuta Colonna della Libertà”. Ai più gli spazi interni del museo sono conosciuti e quindi sembra di essere quasi a casa; Edo ed Arturo Ansaloni e Carla sono dei veri padroni di casa. Il caldo inizia a farsi sentire ma la sosta riesce a rifocillarci; contiamo oltre 90 veicoli all’interno del piazzale per la gioia di chi ha pazientato per il nostro arrivo.
La partenza avviene sotto il segno del ritardo ed il percorso da affrontare, sebbene Ferrara non sia lontana, è piuttosto tortuoso; i Comuni interessati infatti, hanno richiesto tutti un passaggio e magari una sosta ma tutto ciò ha messo in difficoltà organizzatori e partecipanti. Ogni paese attraversato però vede i suoi abitanti nelle strade e nelle piazze a salutare; una accoglienza così calorosa sicuramente non ce l’aspettavamo e finalmente gli applausi sono anche per i veicoli ed equipaggi tedeschi. La pianura padana, meta finale dell’evento, è già intorno a noi con il suo fascino rurale.a telefonata giunta da Villafranca Veronese significava l’arrivo del Dakota C47 dall’Inghilterra e tutto procedeva secondo i piani; membri del nostro staff erano infatti dislocati all’aeroporto per le necessità logistiche ed il relativo servizio fotografico.
L’arrivo alle porte di Ferrara avviene alle 20:00 e mentre entriamo nell’area Barbieri, il Colonnello Chiarenza del Capar di Pisa descrive i veicoli al loro ingresso. La presenza del Comandante Lupini e dei suoi collaboratori è dovuta alla mostra con relativo convegno sull’Operazione Herring organizzata dall’Associazione Nazionale Paracadutisti Italiani nella persona del Sig.Grazzi al Castello di Ferrara. La cena presso la Barbieri scorre rapidamente e rifocilla i presenti; vengono salutati con applausi i veterani inaspettatamente di varie nazionalità
L’ingresso a Ferrara è degno delle maggiori autorità; una efficiente scorta dell’Arma dei Carabinieri fa sfilare tutta la colonna dentro Ferrara in notturna fino alla sosta in Piazza Ariostea. Vista l’ora tarda, i più si affrettano a trovare sistemazione per la notte negli alberghi ed ostelli precedentemente prenotati. La stanchezza si fa sentire ed in pochi minuti la piazza resta deserta fatto salvo coloro che pernotteranno nelle tende pneumatiche posizionate dalla protezione civile.
Il mattino seguente mostra a tutti che la colonna si è notevolmente allungata; assieme ai Vigili del Fuoco con la loro Schirmwagen, il DUCKW e le autoscale d’epoca, si sono aggiunti gli amici Veneti e Friulani unitamente ad altri curiosi dell’ultimo momento. La scorta della colonna è affidata alla Giulia della Polizia con equipaggio in uniforme d’epoca a cura del CVMS.