Articolo apparso su
L'APERITIVO ILLUSTRATO - Rivista di arte, cultura e società
Gennaio 2009

Radiotecnica Italiana degli anni '30
 

Radiotecnica Italiana degli anni '30

 

Solo Testo:



Per l'ltalia il Savoia Marchetti
S.M.79 nato a Sesto Calente, ha
rappresentato un' epoca sotto
ogni punto di vista: tecnico, spor-
tivo, militare, umano.

Realizzazione tecnica di prestigio,
detentore di numerosi primati
mondiali, vincitore di gare di velo-
cità. Veicolo bellico assai versatile,
impiegato nei più disparati ruoli,
fece sognare un'intera generazio-
ne di giovani piloti.

Nel corso degli anni sono riuscito
a recuperare e restaurare, pezzo
dopo pezzo, l' intero sistema radio
di bordo di questa favolosa mac-
china volante.

Installazione a bordo del
complesso ricetrasmittente

Ho ritenuto fosse di notevole inte-
resse storico, per tutti gli appas-
sionati e non, fare una descrizione
dettagliata dei vari apparati instal-
lati a bordo di questo aereo.
 Antonio Fucci

DESCRIZIONE DEL
RICEVITORE AR-8

Il ricevitore AR—8 progettato e
realizzato dalla famosa industria
SAFAR (successivamente costrui-
to su licenza anche dalla Marelli,
dalla Ducati, dall'Allocchio Bacchi-
ni) era destinato alla ricezione di
emissioni radiotelefoniche e ra-
diotelegrafiche nelle seguenti
gamme;
-onde medie; 200-500 KHz
(1.500 — 580 m)
onde corte; 0.7-22 MHz
(430 - 14 m)

La prima gamma era suddivisa in
due sottogamme e la seconda in
sei sottogamme.

Le valvole utilizzate sono sei: 3 x
EF9, 1 x EBC3, 1 x EK2, 1 x EL2.



L'intero apparato è realizzato in
alluminio e misura 213 mm in
altezza, 350 mm in larghezza e
240 mm in profondità per un peso
complessivo di Kg 8; sui lati sono
collocati i tre nottolini per il fissag-
gio al cestello con corde elastiche;
l’alimentazione 12 o 24 Volt per i
filamenti veniva fornita dalle bat-
terie mentre per i 250 Volt dell'a-
nodica si utilizzava un dinamotore.

Per l'epoca si trattava di un ricevi-
tore super professionale, dalle
prestazioni eccellenti e che bene
teneva il confronto con altri ricevi—
tori di produzione alleata america-
na o inglese.

Basti pensare che venne impiega-
to anche dalla famosa Luftwaffe
tedesca per equipaggiare i bom-
bardieri notturni.